Negli ultimi tempi, stiamo vedendo, per motivi svariati, un ritorno alla terra, ai suoi ritmi e alle professioni ad essa legatem viste sempre di più come un mezzo per prendersi cura dell’ambiente, risparmiare e affrontare lo stress. Entrare in questo mondo vuol dire, per esempio, chiedersi come coltivare il grano, il cereale per eccellenza, abbracciando una pratica risalente al periodo della preistoria nonché un atto fondamentale per la storia e l’evoluzione dell’uomo.
Ideale sia per produrre alimenti per animali – il grano duro si presta particolarmente allo scopo in virtù della sua ricchezza in proteine e carboidrati – sia per la preparazione di cibi da portare sulla tavola di famiglia, questa pianta erbacea annuale, ormai presente in tutto il mondo, può essere coltivata anche da chi parte da zero con le conoscenze teoriche e pratiche. Scopri qualche trucco utile al proposito nei prossimi paragrafi!
Preparazione del terreno per la semina del grano
Il processo di coltivazione del grano inizia, come nel caso di qualsiasi pianta, preparando il terreno. Prima della parentesi della semina, è necessario concimare. A questo scopo puoi utilizzare del compost – si può produrre anche in caso realizzando una compostiera home made – o, in alternativa, del letame maturo. Nel primo caso, la quantità ideale è di 1,5 kg per metro quadro di terreno. Nel secondo, la metà o anche di più. Ti ricordo che il letame, se possibile, deve essere di animali allevati in contesti non industriali.
Essenziale, in fase di preparazione, è anche la realizzazione del cosiddetto letto di semina, ossia uno strato di terreno superficiale, caratterizzato da uno spessore compreso fra i 3 e i 5 cm, adeguatamente predisposto per la ricezione delle sementi. Per avere la certezza di non compromettere eccessivamente la struttura del suolo, la soluzione migliore consiste nel ricorrere a una vangatrice.
Quando si semina il grano?
Dopo la fase della preparazione, arriva il momento della semina. Quando è il momento ideale? Il lasso di tempo compreso tra i mesi di ottobre e dicembre (le indicazioni cambiano a seconda del luogo in cui si trova l’appezzamento di terreno scelto per la coltivazione del grano). Ecco i principali step da considerare:
- Semina a file: in questo caso è possibile, grazie al ricorso a una seminatrice, apprezzare una distribuzione dei semi particolarmente uniforme. In virtù di questo risultato, la tecnica è generalmente preferita alla semina a spaglio.
- Pasaggio dei rulli: step necessario nei casi in cui il terreno si presenta particolarmente soffice ed è impellente ottimizzare la sua adesione ai semi.
- Utilizzo di erpici strigliatori per eliminare eventuali erbe infestanti.
Ricordati che il grano non ha alcuna necessità di essere irrigato. Le naturali precipitazioni delle varie stagioni dell’anno, infatti, sono in grado di garantire un adeguato apporto idrico a questa straordinaria pianta. L’unica evenienza che può risultare problematica riguarda i possibili periodi di siccità durante i mesi estivi che, come ben si sa, possono impattare negativamente sulla coltura di numerose piante.
Per quanto riguarda la gestione delle piante infestanti, non c’è motivo di allarmarsi, in particolare se si ha a che fare con la coltivazione di grano con spighe particolarmente alte. Nei casi in cui il terreno è particolarmente a rischio di infestazione, ossia molto ricco di azoto o di ferro, si può optare per la falsa semina, preparando il già citato letto ma evitando, in un primo momento, di spargere i semi.