Che paura quando si guarda nella buca nelle lettere e fra le tante cose scorgiamo una cartella esattoriale. Si tratta di un documento che non fa sicuramente piacere e che può letteralmente rovinarci la giornata. Del resto non è poi così raro imbattersi in questa situazione, perché alle volte capita anche a tutte quelle persone che sono solite portare a termine i propri pagamenti nei tempi previsti.
L’allerta cartelle esattoriali è quindi nell’aria, ma per fortuna non dobbiamo vivere questo momento come qualcosa di estremamente negativo poiché nella vita a quasi tutto c’è rimedio. Ecco, dunque, che cosa può accadere a seguito della ricezione delle cartelle esattoriali e che cosa sapere per evitare di imbattersi in situazioni spiacevole per sé stessi e per i propri cari.
In quali casi si riceve una cartella esattoriale?
Molte volte siamo totalmente sovrappensiero e non pensiamo alle insidie che la nostra cassetta della posta potrebbe nasconderci. Non parliamo solo di multe, bollette e raccomandate che per quanto tristi possono essere all’ordine del giorno, ma ci riferiamo a qualcosa di peggio, a qualcosa che molti di noi temono senza precedenti. Ebbene sì, il nostro pensiero è rivolto alle cartelle esattoriali.
Parliamo di documenti che solitamente sono racchiusi all’interno di una busta verde e che vengono inviati al cittadino dall’Agenzia delle Entrate. Questi documenti sono soliti evidenziare delle mancanze da parte del cittadino, in quanto qualche tipo di pagamento potrebbe non essere stato portato a termine oppure potrebbe presentarsi qualche anomalia sulla quale è necessario indagare.
Cosa succede se arriva una cartella esattoriale?
La cartella esattoriale può essere inviata dall’Agenzia delle Entrate anche ai fini di un controllo che ha riscontrato qualche anomalia a carico del contribuente. Solitamente reca quindi informazioni circa il mancato pagamento di qualcosa al quale bisogna provvedere a 60 giorni dalla ricezione della lettera. Ovviamente questo deve essere verificato e si può procedere alla dilazione della somma laddove le cifre da corrispondere fossero troppo alte. In caso non si procedesse al pagamento potrebbero poi subentrare altri provvedimenti come multe e la richiesta di pagamento forzato che prevede, in alcuni casi, persino il pignoramento dei beni in proprio possesso. Cosa si può fare, quindi, per trovare una soluzione a questo tipo di problema? Si può protendere per:
- La rateizzazione della somma dovuta
- Chiedere la sospensione della cartella esattoriale
- Impugnare il provvedimento laddove non lo si ritenesse giusto
Qualora si ricevesse una cartella esattoriale si può procedere alla rateizzazione della somma dovuta in base alle proprie esigenze, ma solo laddove questa superasse una certa somma. In questo caso verrà quindi studiata una soluzione che consentirà al cittadino di riparare al proprio debito in base alle sue possibilità. La cartella esattoriale però può anche essere sospesa.
Questo secondo caso si verifica laddove il debito sia stato portato a termine prima della ricezione della lettera, poiché questo potrebbe non essere ancora stato registrato nei sistemi oppure in caso di sgravi fiscali. La terza ipotesi è invece quella che permette di ricorrere ad un giudice tributario che analizzerà la situazione per verificare che cosa è successo e capire se si può procedere ad una sorta di atto di protezione che verrà applicato alla cartella esattoriale stessa. Laddove dovessero sussistere le condizioni per impugnare la cartella esattoriale, la somma da corrispondere potrebbe essere ridotta o perfino azzerata.